L’illusione di una conoscenza fine a se stessa

L’illusione di una conoscenza fine a se stessa

“[…] Cosicché, se gli uomini hanno filosofato per liberarsi dall’ignoranza, è evidente che ricercarono il conoscere solo al fine di sapere e non per conseguire qualche utilità pratica. E il modo stesso in cui si sono svolti i fatti lo dimostra: quando c’era già pressoché tutto ciò che necessitava alla vita ed anche all’agiatezza ed al benessere, allora si incominciò a ricercare questa forma di conoscenza. É evidente, dunque, che noi non la ricerchiamo per nessun vantaggio che sia estraneo ad essa; e, anzi, è evidente che, come diciamo uomo libero colui che è fine a se stesso e non è asservito ad altri, così questa sola, tra tutte le altre scienze, la diciamo libera: essa sola, infatti, è fine a se stessa. […] ” (Aristotele)

A mio avviso nessuna cosa è fine a se stessa, nemmeno la filosofia. Ogni forma di vita, ogni sua manifestazione non casuale (come la filosofia) ha un fine, che è quello della continuazione della specie. A tale fine, la vita sviluppa strategie, e la filosofia è una di esse.

In ogni caso, il fine di qualsiasi cosa può essere nascosto o rimosso in senso psicoanalitico. È illusorio dire che la filosofia è fine a se stessa, che cerca la verità e la conoscenza senza interessi o altri fini, solo perché non si vedono gli obiettivi che essa cerca di raggiungere.

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