Facebook mi chiede a cosa sto pensando. Risposta: sto pensando a me stesso nell’atto di pensare, e a ciò a cui sto pensando, ovvero sto facendo un metapensiero; mi sto chiedendo, infatti, quanto il mio pensiero sia volontario o involontario, e se, e come, e quanto, potrei usare volontariamente e consapevolmente la mia facoltà di pensare in modo più libero e soddisfacente. L’alternativa è quella di lasciare che sia il mio inconscio, o gli altri (in persona o attraverso i media), a stabilire a cosa io debba pensare e a cosa non pensare momento per momento. Insomma, si tratta di scegliere tra pensiero volontario e involontario, consapevole o inconsapevole, finalizzato o senza scopo, tra governare e farsi governare.