Blog di Bruno Cancellieri
 
Perché tante persone sono sole pur non volendolo?

Perché tante persone sono sole pur non volendolo?

Credo che ciò sia dovuto ad una combinazione di diversi possibili fattori individuali e sociali, come i seguenti:

  • siamo tutti diversi (per predisposizioni ed esperienze) ma non vediamo né capiamo abbastanza le diversità umane
  • viviamo in una società che scoraggia l’analisi delle differenze umane, come se fosse un’attività pericolosa, e cerca di farci credere che siamo più uguali di quanto non siamo veramente
  • ognuno tende a giustificare il proprio comportamento, anche quando questo causa danni o sofferenze ad altri
  • viviamo in una cultura che non favorisce la conoscenza della natura umana da un punto di vista antropologico, psicologico e sociologico, per cui capiamo poco noi stessi e ancora meno gli altri
  • viviamo in una società in cui il livello generale di empatia è in continua diminuzione, col risultato che abbiamo sempre più difficoltà a intuire i sentimenti e i pensieri altrui
  • uno vorrebbe dall’altro più di quanto è disposto a dargli
  • ognuno vorrebbe comandare sull’altro o che si faccia quello che più gli aggrada anche se ciò non corrisponde alle preferenze altrui
  • ognuno crede di dare più di quanto riceve e i conti non tornano mai
  • ognuno è in qualche misura selettivo e discriminante e non trova facilmente persone che gli piacciano e a cui piaccia, e difficilmente si contenta delle persone che trova
  • ognuno vede bene i difetti altrui ma non i propri
  • ognuno tende ad usare il prossimo per soddisfare i propri bisogni ma non si preoccupa abbastanza di conoscere e soddisfare quelli altrui
  • viviamo in una società malata dove essere normali significa essere malati, ma abbiamo paura di non essere normali perché temiamo di essere emarginati
  • molte persone non si rendono conto di essere noiose e insignificanti, e non fanno nulla per migliorare e rendersi più interessanti
  • alcuni, avendo da bambini avuto cattive esperienze con gli altri (compresi i genitori) si aspettano dal prossimo più dispiaceri che piaceri
  • alcuni sono tanto vulnerabili e suscettibili che si sentono offesi facilmente anche quando il proprio interlocutore non dice né fa alcunché di offensivo
  • la maggior parte delle persone è concentrata su se stessa, si mostra e si racconta continuamente ed usa gli altri come gratificazione o soddisfazione per ogni sorta di bisogno
  • raramente c’è compatibilità tra quello che vorremmo dagli altri e quello che gli altri sono capaci di, e disposti a, darci
  • molti, a causa di una certa educazione, cercano persone ideali anziché reali
  • alcuni vengono scartati perché considerati “fuori mercato”, cioè non al passo con i tempi, non alla moda, non abbastanza belli, chic, sani, “in”, insomma, non abbastanza “normali”
  • alcuni vengono scartati perché considerati non abbastanza ricchi o senza un lavoro ben retribuito e sicuro
  • alcuni vengono scartati perché considerati troppo anziani o troppo bisognosi di assistenza o aiuto, o troppo giovani o immaturi
  • alcuni vengono scartati perché considerati non abbastanza intelligenti, colti, brillanti, raffinati, creativi, liberi, intraprendenti, coraggiosi, attivi, vivaci, coscienziosi, maturi, onesti
  • alcuni vengono scartati perché considerati troppo introversi o estroversi,  superficiali o profondi, seri o allegri,  di destra o di sinistra, razionali o irrazionali, duri o sentimentali, religiosi o atei, dominanti o sottomessi
  • alcuni vengono scartati perché considerati non abbastanza sottomessi alla propria autorità o ai propri desideri o non abbastanza rispettosi delle proprie idee, convinzioni e credenze
  • alcuni non hanno tempo né energia per stabilire o coltivare relazioni interpersonali a causa di stress da sovraccarico di lavoro o condizioni di vista difficili
  • alcuni non hanno le idee chiare sul tipo di persona che desiderano o sanno cosa non vogliono ma non cosa vogliono

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