Si potrebbe fondare una psicologia incentrata sul concetto di cambiamento, vale a dire sulle motivazioni opposte, conflittuali, tra cambiare e conservare certe cose, all’interno e/o all’esterno di se stessi.
Ogni disaccordo determina la motivazione alla sua eliminazione e/o il raggiungimento di un accordo. Ciò implica la necessità di un cambiamento in uno o in entrambi i termini del disaccordo stesso. Di conseguenza ogni disaccordo genera il desiderio e la ricerca di un cambiamento.
Un cambiamento consiste in una differenza tra due stati temporalmente consecutivi di un certo contesto.
Un cambiamento può costituire una novità o un ritorno ad uno stato precedente.
Un cambiamento non è mai spontaneo, ma è sempre l’effetto di uno o più altri cambiamenti. Perciò, se si vuole cambiare qualcosa, bisogna cambiare qualche altra cosa, all’interno o all’esterno di se stessi. D’altra parte a seguito di ogni cambiamento dobbiamo aspettarci ulteriori cambiamenti come suoi effetti.
La paura di un cambiamento è giustificata dal fatto che non si conoscono i suoi effetti, ovvero gli ulteriori cambiamenti che esso può causare.
La vita non può fare a meno di cambiamenti. L’assenza di cambiamenti è mortale.
Il divenire consiste in cambiamenti successivi.
Ognuno dovrebbe chiedersi: cosa vorrei cambiare e cosa conservare all’interno e all’esterno di me stesso?
Il cambiamento, se volontario, implica una responsabilità riguardante le conseguenze del cambiamento stesso.