Io, cioè il mio io cosciente, il mio libero arbitrio (bisognerebbe coniare un nuovo pronome per indicare questa entità, per esempio “ioc”) sono di fronte a infinite mutevoli volontà, sia interne che esterne al mio corpo, alcune convergenti, altre divergenti, altre antagoniste, altre ancora scorrelate, e posso decidere (se la libertà non è un’illusione) quali di esse assecondare o servire, e quali ignorare o reprimere.