La nostra coscienza è molto limitata nella comprensione di ciò che succede fuori e dentro di noi.
Ci sono due tipi di limiti.
Il primo riguarda il fatto che i processi inconsci, che sono molto numerosi e complessi, sono per definizione non accessibili alla coscienza.
Il secondo limite è che la coscienza può seguire solo un processo dinamico o logico alla volta, mentre i processi “visibili” (cioè quelli non inconsci) sono normalmente molteplici e si svolgono contemporaneamente.
Si può infatti dire che la coscienza è un processo lineare in una realtà multilineare e magliata, rappresentabile come una rete di connessioni logiche tra entità e tra eventi.
Una coscienza ignara dei propri limiti tende sempre a ridurre la complessità della realtà a una semplice concatenazione di cause-effetti lineare e senza ritorni.
Per quanto sopra, la visione del mondo (inteso come processo dinamico di fatti o eventi) da parte della coscienza è sempre distorta e parziale rispetto alla realtà.
I limiti della coscienza sono gli stessi della volontà cosciente, se questa non tiene conto delle volontà inconsce.