La questione «filosofica» sulla speranza, realistica o illusoria che sia, a mio avviso è quale sia il suo valore, ovvero se sia una cosa buona o cattiva, utile o nociva, e in quale misura. Ebbene, io penso che anche una speranza illusoria e non realistica possa essere utile nella misura in cui ci infonde serenità, piacere, coraggio e la forza di sopravvivere e di andare avanti. Credo che anche Leopardi fosse di questo avviso. Infatti le religioni sono una fonte di speranza e il loro successo è dovuto anche a questo aspetto. Una speranza è nociva solo se ci fa incvestire le nostre limitate risorse materiali e mentali in un progetto destinato sin dall’inizio al fallimento, o a rivelarsi inutile, piuttosto che ad un progetto alternativo con maggiori probabilità di successo e di utilità. Per utile intendo ciò che ci rende felici, che ci dà piacere o gioia, che aumenta la nostra salute, che facilita la cooperazione sociale, ecc.