Io suppongo che nel nostro cervello ci sia una mappa del piacere e del dolore, delle cognizioni e delle relazioni logiche, che io chiamo “mappa cognitivo-emotiva”, che si è sviluppata nel corso della nostra vita per effetto delle interazioni avute con altri umani e con l’ambiente, le quali ci hanno procurato una certa quantità di piacere o dolore.
In questa mappa sono configurati elementi come persone, oggetti, luoghi, ricordi, immagini, idee, concetti, simboli, segnali, nomi, situazioni, opinioni, metodi, attività, principi filosofici, cognizioni, problemi, conflitti, norme, soluzioni, decisioni, obiettivi, strategie ecc.
Ogni elemento presente nella mappa ha una carica emotiva di piacere o dolore; costituisce, cioè, una promessa, anticipazione, aspettativa o minaccia di piacere o di dolore.
Gli elementi della mappa sono interconnessi da relazioni logiche (oltre che fisiche a livello neurale) di causa-effetto, analogia o appartenenza. La struttura della mappa è a forma di rete non gerarchica, come il worldwide web di Internet, in cui ogni elemento è potenzialmente collegato con qualunque altro.
Il piacere e il dolore sono direttamente collegati al grado di soddisfazione dei bisogni del soggetto, nel senso che la soddisfazione di questi è accompagnata da piacere, e l’insoddisfazione da dolore. Così come esistono bisogni primari (cioè innati), secondari o indotti, anche i piaceri e i dolori possono essere distinti in primari, secondari e indotti.
Ognuno vive, si comporta e si orienta consciamente o inconsciamente utilizzando la propria mappa cognitivo-emotiva, cercando di ottenere il massimo piacere e il minimo dolore, il che corrisponde alla massima soddisfazione dei propri bisogni.
L’anticipazione, o aspettativa, del piacere è essa stessa piacevole, così come dolorosa è l’anticipazione o aspettativa del dolore.
Emozioni come l’attrazione e la paura sono direttamente collegate all’anticipazione del piacere e del dolore.
Piacere e dolore sono determinanti nel giudizio estetico. infatti, la bellezza è piacevole in quanto costituisce una promessa o anticipazione di piacere, così come la bruttezza è spiacevole in quando costituisce una promessa o anticipazione di dolore.
Piacere e dolore sono determinanti anche nell’umorismo, che è basato sull’ambiguità della carica emotiva di una certa situazione, che si risolve in un brusco passaggio da una percezione preoccupante, cioè potenzialmente dolorosa, ad una totalmente rassicurante e quindi piacevole, della situazione stessa.
Grazie all’empatia, ognuno è più o meno capace di intuire la mappa cognitivo-emotiva delle persone con cui è in contatto e di comportarsi in modo da rispettare o soddisfare in una certa misura anche i bisogni altrui. Questo è importante ai fini della convivenza, della cooperazione e della solidarietà.
L’evocazione (cioè il pensiero, il ricordo o l’immaginazione) di un elemento di una mappa può procurare un’anticipazione del piacere o dolore ad essa associato. Possiamo in tal caso parlare di emozione, piacere e dolore “evocati”. Dato che il piacere e il dolore evocati sono comunque emozioni reali, la psiche tende inconsciamente a rievocare gli elementi piacevoli della mappa e ad evitare, dimenticare o disattendere (cioè non “attenzionare”) quelli dolorosi.
Alcune zone di una mappa cognitivo-emotiva possono essere stabilmente nascoste, cioè “rimosse” dalla coscienza, se hanno una carica emotiva dolorosa oltre un certo limite e/o sono cognitivamente dissonanti, incoerenti, conflittuali o incompatibili rispetto al resto della mappa.
Possiamo dire che la mappa cognitivo-emotiva di una persona nevrotica sia “sbagliata” in quanto non funzionale alla soddisfazione dei suoi bisogni primari (anche se potrebbe soddisfare quelli secondari o indotti) e che dovrebbe essere corretta per consentire la guarigione dalla nevrosi stessa.
Per correggere la mappa può essere utile una psicoterapia accompagnata da nuove interazioni sociali reali (eventualmente precedute da interazioni preparatorie virtuali) atte a modificare le cariche emotive degli elementi della mappa. La correzione consiste nell’associare piacere ad un elemento a cui era associato dolore, o viceversa, oppure aumentare o diminuire la quantità di piacere o dolore associata ad un elemento, oppure associare piacere o dolore ad un elemento emotivamente neutro, o aggiungere alla mappa nuovi elementi dotati di una certa carica emotiva.
Per “nuove interazioni sociali” intendo interazioni con persone sia nuove sia abituali, purché effettuate con modalità nuove, cioè con intenzioni, cariche emotive, valutazioni e giudizi diversi da quelli abituali.
Per concludere, possiamo considerare le interazioni tra esseri umani come interazioni tra le rispettive mappe emotive, che possono essere più o meno diverse a seconda del temperamento, dell’educazione e delle esperienze avute. Sono proprio tali mappe emotive che determinano il reciproco comportamento, specialmente per quanto riguarda la reciproca accettazione, approvazione, disapprovazione, attrazione, repulsione e la formazione di gruppi di appartenenza (vedi figura).
Vedi anche Struttura e funzionamento della psiche. Valenze emotive e libero arbitrio, La bellezza, la bruttezza, il bene, il male, Cambiare la propria mappa cognitivo-emotiva, I continenti del mondo emotivo.