Un animale sociale
L’espressione «l’uomo è un animale sociale» per me è da intendersi nel senso che noi umani abbiamo un bisogno innato (cioè geneticamente determinato), di far parte di uno o più «insiemi sociali», termine nel quale io mi riferisco ad una gamma di configurazioni e organizzazioni quali: gruppo, classe, categoria, famiglia, coppia, comunità, collettività, nazione, etnia, tribù, massa, folla, squadra, società, impresa, associazione, corporazione, circolo, convivio, comitiva, assemblea, consorteria, consorzio, sindacato, scuola, convento, gang, orgia, orda, muta, congregazione, confraternita, setta, partito, coalizione, orchestra, coro, ecc.
Il bisogno di appartenenza è uno dei bisogni umani più forti. Questo è a mio avviso dovuto al fatto che noi umani non possiamo sopravvivere né soddisfare i nostri bisogni senza la cooperazione con altri umani, e tale cooperazione non è possibile se non rispettando un insieme di regole di cooperazione tipiche di certe forme sociali codificate, cioè caratterizzate da certi codici o norme di comportamento.
Il motivo per cui ho deciso di fare una ricerca sulle appartenenze umane (formali e informali, esplicite e implicite, conscie e inconsce) è che, a mio parere, dalla soddisfazione (più o meno riuscita) del bisogno di appartenenza dipende in larga misura il grado di felicità di ognuno di noi.
Relazioni che danno luogo a insiemi sociali
Un insieme sociale, è tale se tra gli individui che ne fanno parte sussistono relazioni come le seguenti, e a mio avviso è tanto più forte, persistente e soddisfacente quante più numerose sono tali relazioni, e quanto più frequentemente esse si verificano e si manifestano.
- Vicinanza fisica e/o metaforica
- Complementarità
- Legami, interdipendenza, cooperazione, simbiosi
- Continuità
- Coerenza, concordanza, armonia
- Conformità
- Solidarietà, mutuo aiuto, mutua difesa, alleanza
- Sincronia di movimenti, di azioni, di comportamenti
- Somiglianza di aspetto, di costituzione somatica
- Somiglianza di comportamenti, di abitudini
- Somiglianza di abbigliamenti, di ornamenti, di arredamenti
- Condivisione di intenti, scopi, progetti, interessi, complicità
- Condivisione di proprietà economiche, di mezzi, di strumenti
- Condivisione di ceti sociali
- Condivisione di valori, attrazioni, repulsioni, gusti, temperamenti
- Condivisione di posizioni politiche e di alleanze
- Condivisione di linguaggi
- Condivisione di leggi e norme
- Condivisione di rispetto verso autorità politiche, economiche, intellettuali, etiche, estetiche
- Condivisione di riti, feste, tradizioni, costumi, principi morali
- Condivisione di ideologie, religioni, filosofie
- Condivisione di conoscenze e di esperienze
- Condivisione di storie, di origini
- Condivisione di malattie, handicap, svantaggi, problemi
- Ecc.
Insiemi sociali e comportamento
A causa e in virtù del bisogno di appartenenza, ogni umano è portato a comportarsi in modo tale da ottenere, mantenere, manifestare e confermare la sua appartenenza ad un certo numero di insiemi sociali compatibili con la propria costituzione fisica, con la propria personalità, con il proprio status sociale, con i propri progetti, con i propri gusti ecc.
L’appartenenza a certi insiemi sociali è spesso decisa dalla sorte, ovvero dal fatto di nascere da certi genitori e in un certo luogo. Tuttavia con il crescere dell’età, delle esperienze e delle libertà, l’individuo può abbandonare certi insiemi e entrare in altri a sé più congeniali, a condizione che possieda i necessari requisiti.
Infatti l’appartenenza ad un insieme sociale è sempre condizionata al possesso di particolari requisiti ed esige particolari comportamenti e non-comportamenti. In altre paprole, ogni appartenenza costituisce una limitazione della libertà individuale, limitazione che è il prezzo da pagare per ottenere e sostenere l’appartenenza stessa.
Appartenenze e problemi mentali
La psicologia e la psicoterapia dovrebbero a mio avviso occuparsi soprattutto di appartenenze. Infatti io suppongo che la maggior parte dei disagi, disturbi o disfunzioni mentali degli umani siano dovuti principalmente a problemi di appartenenza e alla frustrazione del relativo bisogno.
Mi riferisco, per esempio, al caso in cui il soggetto non riesce ad adattarsi a certi insiemi sociali di cui non riesce a fae a meno, o in cui il prezzo da pagare per l’appartenenza è per lui troppo alto. Oppure al caso in cui il soggetto non riesce a trovare alcun insieme sociale adatto alla propria persona. Oppure al caso di conflitto (o “double bind”) di appartenenze, laddove il soggetto appartiene (o vorrebbe appartenere) a due insiemi tra loro incompatibili, per cui l’appartenenza all’uno provoca automaticamente l’espulsione dall’altro ecc.
Per quanto sopra, ritengo che il concetto di “appartenenza”, declinato sia come bisogno, sia come percezione, possa costituire una chiave di comprensione per gran parte dei fenomeni e dei problemi sociali e individuali.
Insiemi socilali come Gestalten
Il concetto di «insieme sociale» da me coniato si ispira al concetto di «Gestalt» (termine tedesco che in italiano si traduce con “forma” o “figura”) formulato dalla «Psicologia della Gestalt». Questa disciplina definisce una serie di principi che determinano la percezione delle forme di qualsiasi tipo, principi che a mio avviso sono applicabili non solo alle forme grafiche, sonore, cognitive ecc., ma anche a quelle sociali. I principi a cui mi riferisco sono i seguenti:
- Il tutto è maggiore della somma delle parti
- Principio di prossimità o vicinanza
- Principio di similarità o somiglianza
- Principio di completamento o chiusura
- Principio del destino comune
- Principio di contrasto (figura-sfondo)
- Principio di continuità di direzione (o della Curva Buona)
- Principio dell’esperienza passata
- Legge della pregnanza (o della Buona Forma)
Nel mio libro “Psicologia delle appartenenze” mi propongo, tra l’altro, di dimostrare come ciascuno di tali principi si applica agli insiemi sociali.