Ci sono maestri di vita che non abbiamo scelto, ma ci sono stati imposti dalla sorte: in primis, i nostri genitori e gli insegnanti ai quali i nostri genitori ci hanno affidato, sia per l’insegnamento scolastico che quello religioso. Ci sono poi i maestri di vita involontari, persone qualsiasi che abbiamo incontrato e che con il loro esempio ci hanno insegnato a comportarci in un certo modo per evitare l’insuccesso o l’esclusione sociale.
Sono rari i casi di persone che cercano maestri di vita, e ancora più rari i maestri di vita, ovvero persone in grado di insegnare a vivere, ovvero capaci di aiutare gli altri a vivere meglio grazie ai loro insegnamenti. In questo campo scarseggiano sia la domanda che l’offerta. In realtà, di offerta ce n’è tanta, ma di qualità molto bassa, semplicistica o astrusa, spesso illusoria e a volte controproducente. Anche la domanda sembra esserci, ma si tratta per lo più della richiesta di soluzioni semplici per raggiungere il successo o evitare l’ansia e lo stress, e non della ricerca di una comprensione di ciò che è importante per una vita sana e serena.
Se manca il culto della saggezza, ovvero l’interesse per la comprensione della vita e della natura umana, ciò è dovuto soprattutto all’educazione che abbiamo ricevuto dai maestri di vita che la sorte ci ha imposto (sopra citati), i quali ci hanno insegnato che non c’è altro di importante da sapere per vivere, oltre ciò che essi stessi ci hanno insegnato, e noi bambini, non essendo dotati di capacità critica, ci abbiamo creduto e continuiamo a crederci ancora oggi che siamo adulti.