Perché l’anello al naso?

Perché l’anello al naso?

Sto volando verso Monaco. Nel sedile davanti al mio, una ragazza, probabilmente italiana, con un anello al naso. Perché quell’anello? Cosa vuole significare? Tento una risposta usando il paradigma “quadrilatero” di F. Schulz von Thun.

  • fatti: nessuna rivelazione o descrizione di fatti;
  • auto-rivelazione: la ragazza vuole far sapere a chi la osserva qualcosa sulle sue appartenenze, la sua ideologia, la sua etica, i suoi gusti, le sue amicizie; vuole affermarsi assertivamente come persona speciale, distinta, dotata di uno speciale carattere;
  • relazione: la ragazza indica i suoi criteri di interazione: cioè lei è disposta a interagire solo con chi rispetta, accetta e non critica il suo piercing, il quale è usato quindi come criterio di discriminazione sociale;
  • appello: la ragazza chiede agli altri che la rispettino, la apprezzino, la accettino, la approvino così com’è, con la sua ideologia, le sue appartenenze, i suoi bisogni, i suoi gusti (anche se stravaganti), i suoi simboli, la sua confusione, la sua ordinaria o straordinaria follia. 

L’anello al naso costituisce dunque al tempo stesso una sfida alle norme sociali e il grido di aiuto di una persona che ha paura della solitudine e del conformismo giudicante, che cerca di sostituire con un conformismo (quello dei portatori di piercing) più tollerante verso le persone come lei, senza accorgersi che in tal modo si pone in posizione giudicante verso coloro che sono disgustati dal piercing, incoerenza che rimuoverà nell’inconscio e che la farà nascostamente soffrire.

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