Religione, ateismo, felicità ed etica

Religione, ateismo, felicità ed etica

Per un credente è impossibile credere che i non credenti (atei e agnostici) possano, mediamente, essere più felici e più coscienziosi verso gli altri, che i credenti.

Infatti molti credenti accusano i non credenti di ignoranza, di insensibilità, di arroganza e di mancanza di rispetto verso i credenti, per il semplice fatto che i non credenti criticano e rifiutano le loro credenze in quanto infondate e inverosimili.

2 commenti

  1. Alexey

    È possibile provare logicamente l’esistenza di Dio, ma gli atei non lo accetteranno mai perché il loro presupposto primario è che non esiste, e che per questo la spiegazione di qualsiasi fenomeno osservato o concepibile deve escluderlo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *