Che significa “conoscere?” Ecco alcuni dei significati di questo termine forniti dal vocabolario Treccani:
- apprendere e ritenere nella mente una nozione
- essere in grado d’intendere
- avere notizia di una cosa, sapere cioè che essa esiste
- avere cognizione esatta e precisa di una cosa
- aver provato una cosa, averne fatto esperienza
- sapere per prova diretta le qualità, i modi di essere di una cosa
- aver pratica, soprattutto di meccanismi
- discernere, saper distinguere
- riconoscere
- essere in relazione, avere familiarità
- comprendere, capire
I termini “capire”, “sapere”, “comprendere”, “sperimentare” (quest’ultimo nel senso di avere esperienza) vengono spesso considerati sinonimi di “conoscere” A tal proposito, dopo una ricerca in Internet sulle differenze tra questi termini, ho trovato una serie informazioni che riassumo come segue:
Conoscere
- “conoscere” riguarda l’esperienza e il ricordo di qualcosa (compresa o non compresa, capita o non capita)
- la conoscenza è a disposizione di tutti, è nelle biblioteche, si acquisisce con lo studio, con la lettura, con l’ascolto e/o con la lettura, visione o ascolto di documenti (media)
- tuttavia qualcuno preferisce chiamare la “conoscenza” (in senso scolastico o accademico) il “sapere” e usare il termine “conoscenza” per indicare qualcosa di più profondo
Capire
- comprendere con l’intelletto, intendere
- afferrare e penetrare profondamente con l’intelletto, sentire intimamente
- riferito a una persona: penetrarne l’animo, le intenzioni, il carattere
- rendersi convinto, esser persuaso
- capire riguarda il “senso” o il “significato” di qualcosa che viene letto o visto, come ad esempio una frase in una lingua straniera. Corrisponde all’inglese “understand”
- “capire” è da intendersi come conoscere non solo un insieme di informazioni, ma anche i collegamenti logici tra di esse, e tra la cosa capita e il resto del mondo, oltre all’importanza e al valore delle informazioni stesse.
Sapere
- il sapere è qualcosa di soggettivo, personale e interiorizzato, che influenza il nostro comportamento e i nostri sentimenti.
- sapere è anche usato come sinonimo di “saper fare”
- avere conoscenze e informazioni su qualcosa per averle acquisite o attraverso lo studio o attraverso la pratica e l’esperienza o per averle apprese da qualcuno o da qualcosa
- aver chiaro nella mente, essere cosciente, rendersi conto
Comprendere
- “comprendere” implica un’elaborazione razionale e/o emotiva di un’esperienza, una riflessione su di essa, un approfondimento di essa
- “comprendere” può anche significare “accettare”, “accogliere” oppure ritenere che una certa cosa o una certa idea sia coerente con la propria visione del mondo, o compresa, cioè inclusa, in essa
- sapersi spiegare una cosa, un fenomeno
- riferito ad altre persone: intendersi, penetrare nei sentimenti l’uno dell’altro, avere reciproca comprensione, provare empatia
Sperimentare
- conoscere per esperienza diretta, per prove avute o vissute personalmente
- sottoporre a esperimento; applicare, usare, mettere alla prova qualche cosa per accertarne e verificarne le capacità funzionali, la validità, l’efficacia, il rendimento
- nell’ambito della ricerca scientifica, procedere secondo le norme del metodo sperimentale
- sperimentare può essere involontario o volontario, ovvero intenzionale, come ad esempio voler mettere alla prova una intuizione propria o altrui
Malgrado le differenze semantiche che ho trovato, spesso i termini sopra menzionati vengono usati come sinonimi.
Detto questo, nella conversazione di questa sera vi suggerisco di porvi, o di porre agli altri, domande come le seguenti:
- che rapporto ci può essere tra la nostra conoscenza della realtà e la realtà stessa?
- in quale misura possiamo conoscere una certa realtà?
- quali aspetti possiamo conoscere di una certa realtà?
- cosa non possiamo conoscere della realtà in generale e di una certa cosa in particolare?
- che rapporto c’è tra conoscenza e verità? (con l’inziale minuscola o maiuscola)
- che danni può provocare a se stessi e agli altri una conoscenza sbagliata?
- cosa può conoscere del mondo un neonato?
- cosa può conoscere del mondo un animale?
- in quali modi possiamo apprendere una conoscenza?
- in che modi siamo condizionati (e limitati) dalle nostre conoscenze?
- che rapporto c’è tra intelligenza e conoscenza?
- che rapporto c’è tra conoscenza e razionalità?
- che rapporto c’è tra conoscenza e capacità di prevedere il futuro?
- in che modi le nostre conoscenze possono essere influenzate (distorte, inibite o accresciute) dai nostri sentimenti, dalle nostre emozioni, dal nostro inconscio?
- In quale misura il proprio bias cognitivo può influenzare e limitare la propria conoscenza?
- un essere umano può conoscere se stesso senza conoscere gli altri?
- un essere umano può conoscere gli altri senza conoscere se stesso?
- il principio aristotelico di non contraddizione, può favorire o ostacolare la conoscenza?
A voi la parola.
PS: Chi fosse interessato a conoscere le mie personali opinioni sul tema di questa sera può leggere questo capitolo del mio libro Psicologia dei bisogni: “Significato, metodo e limiti della conoscenza”.
Vedi anche “Caffè filosofico online. Conversazioni sulla vita, sulla società e sulla natura umana“
Caro Bruno, ti suggerisco un tema. Tristezza e solitudine scatenate dalla pandemia.
Cara Chicchi, quando parteciperai ad un caffà filosofico da me moderato potrai proporre questo tema. La procedurà è che alla fine di ogni sessione si scegle insieme il tema per la prossima. Ognuno può proporre un tema e si vota quello preferito dalla maggioranza.
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