Chi/cosa ha paura? E di cosa?
Quando una persona ha paura, «cosa», esattamente, in quella persona ha paura? Suppongo che non sia l’io, che è cosciente della paura, ma il «me», cioè la parte inconscia e involontaria del corpo, in cui …
Quando una persona ha paura, «cosa», esattamente, in quella persona ha paura? Suppongo che non sia l’io, che è cosciente della paura, ma il «me», cioè la parte inconscia e involontaria del corpo, in cui …
Il motivo più diffuso di preoccupazione, di angoscia e di stress mentale per noi umani è costituito dall’atteggiamento degli altri nei nostri confronti. Infatti, essendo interdipendenti, è per noi indispensabile (questione di vita o di …
La gente odia chi si sopravvaluta, perché la sopravvalutazione altrui implica la propria sottovalutazione, e nessuno tollera di essere sottovalutato. Perciò, se A pensa che B si sopravvaluti, A si sente in diritto, o perfino in …
Io suppongo che l’uomo abbia, universalmente, bisogno di partecipare a riti sociali (formali o informali, espliciti o impliciti). A tale bisogno ho dato il nome di «bisogno rituale». Un rito sociale è qualsiasi attività a …
La paura di cambiare implica la paura della creatività, che viene perciò repressa.
Ognuno (persino Dio) vorrebbe essere amato e temuto da ogni altro, ma amore e timore si escludono a vicenda.
Ciò che non ci ha paura ci fa sorridere, o ridere. Il sorriso è una manifestazione di fiducia, il riso una manifestazione di superiorità.
Quando si parla di morale, tutti hanno paura, consciamente o inconsciamente, di essere qualificati come immorali, o meno morali di altri. Per questo pochi amano parlare di morale.
La gente fa ciò che le piace fare o che ha paura di non fare, e non fa ciò non le piace fare o che ha paura di fare. Perché alla gente piace ciò che …
Chi vuole differenziarsi è mal visto da chi teme di essere diverso.
Per paura della guerra, del disordine e della solitudine l’uomo è pronto a rinunciare alla libertà di pensare e di giudicare in modi diversi da quelli della comunità a cui appartiene.
Dicono che Piero Angela abbia aspettato con grande serenità la morte che stava per sopravvenire. Come lo spiegano coloro che ritengono normale e universale, per un essere umano, aver paura e angoscia della morte?
La morte fa paura perché comporta la perdita di ogni appartenenza e di ogni possesso.
Trovo paradossale, per non dire assurdo, che parliamo così poco (e quel poco in modo così confuso) delle cose più importanti per noi esseri umani, cioè delle nostre motivazioni (bisogni, desideri, pulsioni ecc.) e del …
Noi facciamo ciò che facciamo, per piacere o per paura, e un piacere può essere causato dalla diminuzione di una paura.