Noi non registriamo, né ricordiamo, né riconosciamo ciò che abbiamo visto o sentito (ovvero gli stimoli ricevuti dai nostri organi sensoriali), ma i risultati delle elaborazioni (ovvero selezioni e traduzioni) di tali stimoli, ovvero istanze di categorie formali, cognitive ed emotive, e le relazioni associative, comparative e gerarchiche tra di esse.
La formazione di tali categorie in un individuo avviene attraverso le sue esperienze, e dipende dalla loro qualità, quantità e varietà, e dalla costituzione genetica degli organi coinvolti nella loro elaborazione.
Quanto più numerose e varie sono le esperienze di una persona, e quanto più sofisticati sono i suoi organi percettivi (ovvero quanto maggiore è la sua sensibilità), tanto più ricco e complesso è il corredo di categorie formali, cognitive ed emotive (e di relazioni tra loro) che tale persona può acquisire e sviluppare, ovvero il grado di intelligenza e sapienza che essa può raggiungere.