La questione non è se Dio esista o no, ma, semmai, quale Dio, ovvero quali siano le sue intenzioni, le sue logiche, e se egli si interessi del nostro comportamento individuale e/o collettivo, oppure no.
Ammesso che un’entità che alcuni chiamano “Dio” esista, mi riesce difficile credere che questa entità sia continuamente, o di tanto in tanto, in ascolto dei nostri pensieri e tenga traccia di ogni nostra azione per ricompensarci o punirci in base ad esse (quando siamo in vita, o dopo la nostra morte), e che ogni tanto mandi messaggi enigmatici ad alcuni privilegiati.
E se questo “Dio” non fosse interessato al nostro comportamento, che esso esista o no, per noi non farebbe alcuna differenza.
La questione secondo me più grave è che l’ammissione dell’esisten,a di un essere superiore ci rende acritici ed ” ossequiosi”.
” sia fatta la tua volontà “.
In questo modo rimettiamo tutta la nostra libertà di conoscere, interpretare e decidere nelle .ani di un ente superiore le cui intenzioni verranno dettate da ministri a cui per un atto di fede affidiamo il futuro.
Una cuccagna per tutti i demagoghi stupidi imbonitori.