Disaccordi e incomprensioni

Disaccordi e incomprensioni

A mio avviso, l’ostacolo principale all’azione collettiva costruttiva è il disaccordo su cosa sia necessario fare (e cosa non fare), su come farla (e come non farla) e su chi dovrebbe farla (e chi non dovrebbe farla). Il disaccordo è dovuto soprattutto al conflitto di interessi, ai bias cognitivi e all’incomprensione dell’altro. L’incomprensione dell’altro è dovuta soprattutto a differenze di intelligenza (intesa come capacità di comprendere e risolvere problemi complessi) e di conoscenza del mondo naturale e sociale.

Tentare un’azione collettiva senza aver prima superato i disaccordi e le incomprensioni tra le parti non solo è inutile, ma può creare più problemi di quanti ne risolva. Spesso l’azione collettiva si riduce semplicemente al combattere un nemico comune, una volta sconfitto il quale riemergono tutti i disaccordi e le incomprensioni che paralizzano l’azione collettiva costruttiva.

La filosofia e la psicologia, a mio avviso, dovrebbero servire soprattutto a superare disaccordi e incomprensioni tra persone, non accogliendo acriticamente le idee altrui, ma analizzando razionalmente e con spirito costruttivo le differenze tra le diverse visioni del mondo e dei problemi. Purtroppo queste discipline vengono quasi sempre usate in senso opposto, cioè in senso competitivo, finendo per aggravare i disaccordi e le incomprensioni.

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