Metodologia per l’analisi relazionale (relanalisi)

Metodologia per l’analisi relazionale (relanalisi)

Possiamo analizzare in termini relazionali ogni fatto materiale o sociale, reale o immaginario. Per esempio, possiamo analizzare relazionalmente una fiction, un documentario, una trasmissione televisiva o radiofonica, una fotografia, un articolo di giornale, un libro, un racconto, una narrazione, un’usanza, una religione, una conversazione, un combattimento, una cerimonia, un rituale, una nevrosi, una psicosi, un conflitto interno o esterno, un mercato, un prodotto commerciale, un segnale stradale, ecc.

Lo scopo di una relanalisi è quello di prevedere come evolverà una situazione, ovvero prevedere il futuro quadro relazionale in funzione del quadro relazionale attuale.

Come si fa? Segue una lista dei passi da seguire (nel caso di relazioni sociali):

  • Individuare i “relagenti”, neologismo da me coniato per indicare gli enti (cose o persone) tra cui esiste una relazione di qualsiasi tipo.
  • Individuare tutte le relazioni, tenendo conto del fatto che un relagente può avere relazioni con più altri relagenti, in uno stesso contesto o in contesti diversi.
  • Per ogni relazione individuata, stabilire di che tipo è, servendosi di un repertorio di possibili tipi di relazione.
  • Individuare le interazioni che costituiscono ogni relazione.
  • Individuare i bisogni e i desideri che ciascuna relazione dovrebbe soddisfare.
  • Stabilire in quale misura ciascuna relazione soddisfa i bisogni o desideri che dovrebbe soddisfare.
  • Stabilire in quale misura i relagenti sono dipendenti dalle relazioni in cui sono coinvolti, e quanto ciascuna di esse sia sostituibile con un’altra (cioè con una dello stesso tipo, ma con una persona diversa.
  • Individuare eventuali conflitti riguardo ai ruoli e alle funzioni che ciascuno dovrebbe assumere nell’ambito delle proprie relazioni.
  • Individuare eventuali pressioni da parte di qualcuno, affinché certe relazioni siano evitate o cessino.
  • Individuare eventuali dinamiche di cambiamento di status, di posizione gerarchica, o di dominanza
  • Individuare eventuali dinamiche miranti a stabilire relazioni di un certo tipo.
  • Individuare sofferenze e godimenti dovuti a certe relazioni fruttuose o infruttuose.
  • Prevedere come evolverà la situazione in termini di relazioni (nuove relazioni che si stabiliscono, relazioni che cessano o si indeboliscono, relazioni che si perfezionano, nuovi rapporti gerarchici o di forza, nuove simbiosi, convergenze o divergenze di interessi, conflitti che emergono, pacificazioni, scatenamento di guerre, interazioni abituali, interazioni straordinarie, ecc.

Da evitare in una relanalisi è il modo non relazionale di analizzare una situazione, ovvero il modo in cui ad ogni ente (persona o cosa) viene assegnato un valore intrinseco, assoluto, indipendente dalle relazioni e dalle interazioni con altri enti, e di conseguenza ci si aspetta che le persone amino gli enti che hanno un valore positivo e odino quelli che hanno un valore negativo.

Infatti, nell’approccio relazionale, ogni valore è relativo alla relazione che si vuole ottenere o mantenere. In altre parole, i valori sono determinati dalle relazioni, e non viceversa.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *