Blog di Bruno Cancellieri (parte 1)
 
Non si può non giudicare

Non si può non giudicare

Di fronte ad una affermazione, chi l’ascolta reagisce sempre con un giudizio (o pregiudizio) automatico, conscio o inconscio, che può essere cognitivo e/o affettivo.

Il giudizio cognitivo qualifica una certa affermazione come più o meno vera o falsa, giusta o sbagliata, esatta o errata, completa o incompleta, sufficiente o insufficiente, utile o inutile, oppure incomprensibile, insignificante ecc.; il giudizio emotivo la qualifica come piacevole o spiacevole, attraente o repellente, buona o cattiva, bella o brutta, tollerabile o intollerabile, lusinghiera o offensiva, oppure indifferente, irrilevante, non meritevole di attenzione ecc.

Chi, durante una discussione in cui è emerso un disaccordo, afferma di non giudicare, in realtà ha giudicato inconsciamente e ha paura di esprimere il giudizio sfavorevole temendo una reazione ostile del giudicato.

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