Software umani

Software umani

Le interazioni tra persone sono determinate dai rispettivi software.


 

La mente di un essere umano può essere assimilata al software di un computer. Tale affermazione, se accettata come vera, ha conseguenze importantissime sulla visione del mondo e il modo di pensare di un essere umano. Infatti essa implica che il comportamento di un essere umano è determinato dal suo software, oltre che dal suo hardware, proprio come il comportamento di un computer.

Più esattamente, la differenza tra un umano e un computer è, oltre all’evidente diversa costituzione fisica (cellule viventi vs. conduttori e semiconduttori non viventi) è costituita soprattutto dalla presenza, nell’uomo, della capacità di provare sentimenti, ovvero sensazioni di piacere e di dolore associate a certe percezioni, e dal bisogno, nell’uomo, di cercare il piacere e di evitare il dolore.

Per il resto, il funzionamento della mente/sotware è regolato da logiche, o programmi predefiniti, basati sul costrutto “se X, allora Y”, ovvero: se riconosci la situazione X, allora scegli Y, o esegui l’azione Y.

Se quanto ho appena scritto è vero, e io credo che lo sia, allora ne consegue che l’uomo, come il computer, non ha libero arbitrio, in quanto il suo arbitrio è “determinato” dal proprio software. In altre parole, le scelte di un umano sono effettuate secondo criteri scritti nel proprio software, il quale tiene in considerazione il piacere e il dolore associato a certe “situazioni”..

Di conseguenza, per capire realisticamente l’uomo, la sua storia e il suo funzionamento, è necessario usare un approccio sistemico, in base al quale la società è un’ecologia di software umani, ai quali si sono aggiunti, dalla metà del secolo scorso, i software dei computer in modo sempre più penetrante, specialmente dopo la recente diffusione di programmi di intelligenza artificiale.


Il software umano si corregge e si sviluppa autonomamente, per effetto delle esperienze vissute e registrate nella propria memoria. Tuttavia i modi in cui il software si corregge e si sviluppa sono determinati dalla sua versione precedente e dalla natura delle esperienze esperite.

Ne consegue che, se voglio cambiare il mio software, devo esperire esperienze adatte al cambiamento desiderato.

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