Sulla sostituibilità delle religioni

Sulla sostituibilità delle religioni

Se le religioni vengono abbandonate senza averle prima sostituite con principi morali alternativi e altri strumenti di coesione sociale, allora meglio le religioni, anche se anacronistiche, piuttosto che il vuoto morale e l’aridità sociale. Dunque la questione per me è se sia possibile una morale non basata su rivelazioni e concetti soprannaturali o mmagici, ma su principi filosofici, psicologici e scientifici che tengano conto della natura umana, specialmente nei suoi aspetti emotivi, anche alla luce delle scoperte neuroscientifiche più recenti. Io spero nella venuta non di un nuovo messia, ma di un nuovo filosofo/scienziato che ci porti la soluzione del problema. In alternativa, spero nella formazione di una nuova religione accettabile dalla maggioranza della popolazione dei paesi sviluppati, scevra da quegli aspetti deleteri e inaccettabili che causano in molti il rifiuto delle religioni convenzionali. Nell’attesa, che ognuno creda in ciò che vuole, purché non cerchi di imporre agli altri le sue credenze.

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