Da cosa dipende la felicità?
La felicità di un umano dipende molto da cosa egli presume che gli altri pensano di lui.
La felicità di un umano dipende molto da cosa egli presume che gli altri pensano di lui.
La vita umana è infelice a causa dei conflitti tra attrazioni e repulsioni, desideri e paure, premi e castighi, associati alle stesse opzioni.
Una vita «abbastanza» felice è una vita in cui i bisogni che la caratterizzano vengono soddisfatti senza troppo ritardo ogni volta che si acutizzano.
Un umano non può darsi la felicità, tuttavia può creare le condizioni per ottenerla.
Se improvvisamente e inaspettatamente ti senti felice, non sentirti in colpa per questo, anche se sei circondato da persone infelici. E comunque i momenti di felicità hanno breve durata.
Più invecchio, più mi convinco dell’importanza delle illusioni per la felicità. Perciò ritengo che, se una illusione non è nociva (per sé o per altri), conviene rispettarla, se non incoraggiarla. Questo vale ovviamente anche per …
Per la felicità è meglio appartenere a un piccolo gruppo molto unito che a un grande gruppo poco unito. Ma il piccolo gruppo rischia di essere annientato dal gruppo più grande, invidioso dell’unità dell’altro.
Non può essere felice chi è costretto a nascondere le proprie idee e i propri sentimenti.
Forse dovremmo evitare di cercare o di creare un codice di condotta per ottenere la felicità. Forse per essere meno infelici possibile conviene in ogni momento cercare di capire cosa il nostro inconscio ci chiede …
Se non riusciamo ad essere felici, cerchiamo, e contentiamoci, di non essere infelici.
Un ingrediente indispensabile della felicità e l’accordo tra la propria coscienza e il proprio inconscio.
Per essere felici è importante avere ruoli, posizioni gerarchiche, poteri e valore personale adatti a sé, e riconosciuti e accettati da un numero di persone sufficientemente grande.