In questo incontro parleremo di giustizia, di eguaglianza, e del rapporto tra giustizia e uguaglianza. Infatti, sebbene si tratti di concetti diversi, essi vengono spesso considerati simili o congiunti, vale a dire che per molti la giustizia è basata sull’uguaglianza, tanto che non ci può essere giustizia senza uguaglianza. Per altri, invece, l’uguaglianza, cioè il trattare tutti allo stesso modo senza tener conto delle differenze individuali è ingiusto.
Il vocabolario Treccani definisce la giustizia in vari modi, tra cui i seguenti:
- Virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge.
- In senso assoluto e più oggettivo, il riconoscimento e il rispetto dei diritti altrui, sia come consapevolezza sia come prassi dell’uomo singolo e delle istituzioni
- fine assegnato alla politica sociale ed economica da diversi indirizzi teorici e concreti, ma inteso variamente, ponendosi l’accento ora sull’equa partecipazione di tutti i cittadini alla ripartizione del prodotto nazionale, ora sulla libera esplicazione della personalità umana.
Su Wikipedia ho trovato questa definizione della “giustizia sociale”: è l’esigenza di sopprimere la miseria, la disuguaglianza, lo sfruttamento, l’oppressione dei lavoratori o della povera gente tramite un programma politico di attuazione di riforme particolari dell’economia e in generale della società.
Esaminiamo ora il concetto di “uguaglianza”. Il vocabolario Treccani lo definisce in vari modi tra cui i seguenti:
- Condizione di cose o persone che siano tra loro uguali, cioè abbiano le stesse qualità, gli stessi attributi (in generale, o in un certo ambito)
- La condizione per cui ogni individuo o collettività devono essere considerati alla stessa stregua di tutti gli altri, e cioè pari, uguali, soprattutto nei diritti politici, sociali ed economici.
- Nel diritto costituzionale si distingue un’uguaglianza formale, per la quale si riconosce a tutti gli uomini pari capacità giuridica, e in particolare a tutti i cittadini pari godimento di tutti i diritti politici, e un’uguaglianza sostanziale, che è compito della Repubblica promuovere, secondo il dettato dell’art. 3 della Costituzione, per realizzare «il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
Ed ecco alcune citazioni dall’articolo di WIkipedia dedicato all’uguaglianza sociale:
- L’uguaglianza sociale – che si applica ai diritti e ai doveri della persona, considerati in termini di giustizia – è un ideale che dà ad ognuno, indipendentemente dalla sua posizione sociale e dalla sua provenienza, la possibilità di essere considerato alla pari di tutti gli altri individui in ogni contesto.
- Studi antropologici su siti archeologici indicano l’esistenza di una sostanziale uguaglianza nelle società di cacciatori-raccoglitori mentre con l’avvento dell’agricoltura si rilevano gli inizi delle disuguaglianze.
- L’uguaglianza sociale è una situazione per cui tutti gli individui all’interno di società o gruppi specifici isolati debbano avere lo stesso stato di rispettabilità sociale. Come minimo, l’uguaglianza sociale comprende la parità di diritti umani e individuali secondo la legge. Esempi sono la sicurezza, il diritto di voto, la libertà di parola e di riunione, e dei diritti di proprietà. Tuttavia, essa comprende anche l’accesso all’istruzione, l’assistenza sanitaria e altri basilari diritti sociali, ed inoltre pari opportunità e obblighi.
- Genere sessuale, orientamento sessuale, età, origine, casta o classe, reddito e proprietà, lingua, religione, convinzioni, opinioni, salute o disabilità non devono tradursi in una disparità di trattamento.
Sulla base di quanto detto sopra, ho fatto la seguente lista di parole chiave applicabili direttamente o indirettamente ai concetti di giustizia e di uguaglianza: diritti, doveri, equità, etica, morale, rispetto, tolleranza, giudizio, giudice, giudicare, premiare, punire, retribuzione, riconoscimento, meritocrazia, magistratura, processo, leggi, responsabilità, moderazione, misura, giustizia divina, giustizia religiosa, libertà, ordine, restrizioni, obblighi, divieti, civiltà, contratto, parità, differenze umane.
Per stimolare la discussione vi suggerisco di rispondere a domande come le seguenti:
- Nei rapporti privati tra due individui, chi stabilisce ciò che è giusto, cioè i diritti e i doveri di ciascuno?
- La proprietà privata è giusta? In quale misura?
- È giusto che le persone più dotate (intellettualmente e/o fisicamente) trovino lavoro più facilmente e abbiano retribuzioni più elevate?
- La giustizia è una convenzione sociale, un concetto o fenomeno universale, o il risultato dell’adattamento biologico e sociale?
- A che serve la giustizia?
- È giusto farsi giustizia da soli anziché invocare la giustizia dello stato?
- Che rapporto c’è tra giustizia e libertà?
- Che rapporto c’è tra giustizia e morale?
- Che rapporto c’è tra giustizia e autorità?
- Il senso della giustizia nell’uomo è innato o appreso?
- In quale misura la democrazia garantisce la giustizia e l’uguaglianza?
- Una democrazia è giusta per definizione?
- Il desiderio di giustizia è egoistico o altruistico?
- La meritocrazia è compatibile con l’uguaglianza?
- In che senso dobbiamo ritenerci tutti uguali e in che senso tutti diversi?
- È giusto che il proprietario di un immobile discrimini gli aspiranti inquilini in funzione del loro reddito, gruppo etnico o stile di vita?
- È giusto che un imprenditore discrimini i candidati da assumere in funzione del loro gruppo etnico o stile di vita?
- Cosa ognuno di noi può fare per rendere la società più giusta e più rispettosa delle differenze individuali?
Concludo con alcune citazioni sul tema in discussione.
“Per la maggior parte degli uomini l’amore della giustizia è soltanto paura di patire l’ingiustizia.” [François de La Rochefoucauld]
“Piove sul giusto e piove anche sull’ingiusto; ma sul giusto di più, perché l’ingiusto gli ruba l’ombrello.” [Charles Bowen]
“Il vero giusto è colui che si sente sempre a metà colpevole dei misfatti di tutti.” [Kahlil Gibran]
“È meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente.” [Voltaire]
“La giustizia deve essere congiunta al potere, così che ciò che è giusto possa anche aver potere, e che ciò che ha potere possa essere giusto.” [Blaise Pascal]
“Sono vissuto abbastanza a lungo per vedere che la differenza genera odio.” [Stendhal]
“Ci sono tre classi di uomini: gli amanti della saggezza, gli amanti dell’onore, e gli amanti del guadagno.” [Platone]
“Più facciamo progressi ‘interiori’ più diminuisce il numero di coloro con cui possiamo realmente comunicare.” [Emil Cioran]