Un essere vivente ha molteplici bisogni (o desideri) che non possono essere soddisfatti tutti allo stesso tempo. Per questo esiste in ogni essere vivente un meccanismo, o algoritmo, interno, che stabilisce le rispettive priorità nella ricerca della soddisfazione, in modo tale da concentrare gli sforzi su un bisogno alla volta.
Una delle cose che differenziano gli esseri umani è la priorità che assegnano ai diversi bisogni, ovvero quale soddisfare prima e quale dopo, e dove investire le proprie limitate risorse. In altre parole, due persone possono essere d’accordo sul fatto che certe cose siano importanti e utili, ma in disaccordo su quale cosa abbia maggior valore, o sia più urgente, rispetto a un’altra.
Come stabiliamo, momento per momento, le nostre priorità? Penso che ciò avvenga sia in modo razionale che irrazionale. Razionalmente quando ci rendiamo conto che A deve essere soddisfatto (o realizzato) prima di B perché, per esempio, A è prerequisito indispensabile di B. Irrazionalmente quando la pulsione che proviamo verso A è più forte di quella verso B.
Detto ciò, si potrebbe fondare una tipologia di personalità basata sulla tendenza a stabilire priorità in modo razionale o irrazionale, ovvero attraverso l’analisi dei prerequisiti o secondo la prevalenza delle diverse pulsioni.