Si fa presto a dire “pensare”, “penso”, “pensa!” ecc. ma non sappiamo nemmeno cosa voglia dire “pensare”, come funziona, chi è che pensa veramente, da dove nascono i pensieri, chi li decide ecc.
L’attivitĂ pensante è volontaria o involontaria? E chi/cosa/come sceglie le cose a cui pensare?
Io “penso” che ci siano almeno due livelli di pensiero: il pensiero (comunemente detto) e il “meta-pensiero”, ovvero il pensare al pensare, ovvero il chiedersi a cosa sia meglio pensare e come sia meglio farlo, sapendo che la scelta dei nostri pensieri può avere un effetto sulla nostra vita pratica, sulle decisioni che prendiamo, sulla nostra salute mentale, sulla nostra intelligenza, sulla nostra capacitĂ di risolvere i problemi, sulla nostra creativitĂ .
E allora credo che dovremmo cercare di diventare padroni dei nostri pensieri, osare pensare in modo volontario, intelligente, costruttivo, finalizzato, autocritico, piuttosto che casuale e involontario.
Pensare aude! (Osa pensare!)