Il mondo è ancora oggi, come in passato, pieno di atrocità e violenze a tutti i livelli, da quello individuale a quello di stato. I mezzi d’informazione attirano l’attenzione solo su alcune di esse ignorandone altre, facendo una selezione di convenienza sia per attrarre più pubblico, sia per favorire interessi politici particolari. Così in questi giorni si parla molto delle atrocità commesse nel quadro del conflitto tra israeliani e palestinesi, dimenticandone altre. Alcuni prendono posizione a favore di una parte, altri cercano di essere imparziali, altri ancora (la maggioranza) si disinteressano di queste atrocità, finché non ne sono coinvolti materialmente. Alcuni invocano genericamente la pace, alcuni inveiscono contro la parte che considerano colpevole. Ma le atrocità continuano indisturbate secondo la legge del più forte. Quasi nessuno capisce che la colpa delle atrocità è soprattutto della natura umana, che è ancora poco conosciuta e molto mistificata, e che è sostanzialmente la stessa negli israeliani e nei palestinesi, nei fascisti e nei comunisti. Per ottenere la pace e ridurre le atrocità umane è indispensabile comprendere la natura umana, e per questo occorre investire molto di più nelle scienze umane e sociali e in particolare nella psicologia e nelle neuroscienze, e insegnarle su vasta scala a cominciare dalle scuole elementari. Bisogna dare ai giovani gli strumenti per migliorare il mondo, e non limitarsi a insegnare loro come adattarsi e conformarsi ad esso.