La morte può essere definita come la definitiva cessazione delle funzioni vitali (biologiche) nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Seguono alcuni spunti di riflessione sul tema della morte.
Da un punto di vista scientifico, sulla morte possiamo porci alcune domande come le seguenti:
- quali sono le cause biologiche (a livello microscopico fisico-chimico-informativo) della morte di un essere vivente o di un suo elemento costitutivo?
- è possibile riportare in vita un organismo o un suo elemento costitutivo morto?
- la morte è da considerarsi un accidente o un evento programmato nel DNA?
- la morte è utile a qualcuno o qualcosa?
- è possibile comprendere la morte senza comprendere la vita? In altre parole, è possibile comprendere il senso della morte senza comprendere il senso della vita?
- per quanto riguarda la vita della mente, c’è differenza tra la morte e l’anestesia totale o il coma?
Da un punto di vista antropologico, sociologico e psicologico la morte di una persona è un evento che incide nella vita di una comunità in quanto modifica un assetto sociale e delle relazioni interpersonali. A tal proposito ci possiamo porre domande come le seguenti:
- quali possono essere le ripercussioni della morte di una persona nei singoli superstiti che avevano avuto rapporti con essa e nella comunità in cui la persona morta agiva?
- da cosa dipende la paura della morte, e perché alcuni hanno paura di morire e altri no?
- perché molti non possono accettare l’idea che dopo la morte di essi non resti nulla?
- che differenza c’è per una persona tra ciò che diventa dopo la sua morte e ciò che era prima della sua nascita?
- che senso ha la pena di morte nel diritto (ove prescritta)?
- a che e a chi serve un funerale?
- a che e a chi servono i cimiteri?
- perché il lutto può essere vissuto in modi molto diversi nelle diverse culture? (in alcune in tristezza, in altre in allegria)
- è meglio pensare o non pensare al fatto che prima o poi dovremo morire?
- donare i propri organi per un trapianto equivale a continuare a vivere in una certa misura?
- come sarebbe la società se nessuno avesse paura di morire?
Da un punto di vista religioso o spirituale sulla morte ci possiamo porre domande come le seguenti:
- c’è qualcosa di “vivo” (che possiamo chiamare “anima”) che sopravvive alla morte fisica di una persona e che conserva un ricordo della persona stessa?
- è possibile comunicare con le anime dei morti?
- le anime dei morti possono influenzare i vivi?
- la morte di una persona può essere “voluta” o “richiesta” dalla Divina Provvidenza?
- il suicidio è immorale?
- l’eutanasia è immorale?
- perché in alcune culture i morti sono (stati) adorati come divinità?
- perché certe culture hanno celebrato sacrifici religiosi di animali e perfino di esseri umani?
- che funzione ha avuto la morte di Gesù?
- che funzione ha avuto la resurrezione di Gesù?
Da un punto di vista filosofico ci sono essenzialmente tre tendenze:
- coloro che credono nella totale finitezza di ogni individuo
- coloro che credono nell’immortalità della cosiddetta anima in qualche forma
- coloro che subordinano la vita dell’individuo alla vita della sua specie, per cui ciò che conta è la vita della specie e non quella dell’individuo, che sarebbe solo un funzionario della specie
oOo
Vedi anche: Caffè filosofico online. Conversazioni sulla vita, sulla società e sulla natura umana
Pingback: Temi per caffè filosofici – Il mondo visto da me