Tutte le discipline intellettuali, comprese le religioni, le filosofie e le varie scienze sociali e naturali, consistono essenzialmente nella ricerca delle leggi che governano l’universo, la vita, la società e la mente umana.
Nel caso delle religioni, le leggi che ci governano e ci limitano, sono opera delle divinità che, a loro insindacabile arbitrio, stabiliscono cosa sia possibile e cosa impossibile, cosa doveroso o obbligatorio, e cosa libero per ciascuno di noi in quanto individui o membri di comunità.
Nel caso delle filosofie, le leggi sono opera di entità spirituali arbitrariamente definite e indimostrabili, o di processi prodotti da leggi fisiche o biologiche fondamentali. In tal senso possiamo qualificare le filosofie come più o meno spiritualiste, materialiste, o miste.
Le scienze naturali studiano le leggi fisiche e biologiche fondamentali e si concentrano su di esse, interessandosi solo marginalmente dei fenomeni macroscopici e complessi, naturali e sociali, che da esse derivano.
Le scienze umane e sociali, tra cui la psicologia, sono un misto di filosofie e di scienze naturali.
Escludendo le religioni, in quanto portatrici di verità inverosimili e in contrasto con le scoperte delle scienze, e lasciando che delle scienze naturali si occupino gli scienziati specialisti, per capire il mondo, la vita e la società, ad ogni umano resta la filosofia.
Lo scopo e il metodo della filosofia consiste (o dovrebbe consistere) nel comprendere come i fenomeni che ci interessano in quanto cause di piaceri e di dolori (fisici e mentali), di speranze e di disperazioni, sono dovuti all’interazione tra fenomeni elementari, i quali sono a loro volta dovuti alle leggi fisiche e biologiche fondamentali studiate dagli scienziati.
In tal modo la filosofia, istruendoci sulle leggi della natura e sui loro effetti sull’uomo e sulla società, ci aiuta a scegliere come vivere, con chi interagire e non interagire, e come interagire, per soffrire di meno e godere di più.