Nel repertorio dei bisogni umani, ritengo opportuno aggiungere un “bisogno di pressioni sociali” intendendo per “pressioni” sia quelle fisiche (abbracci, carezze, tenerezze, massaggi ecc.) di cui i bambini, specialmente i neonati, hanno tanto bisogno per sviluppare la loro psiche, ma anche le pressioni virtuali o simboliche con cui gli esseri umani interagiscono trasmettendo l’uno all’altro richieste, proposte, inviti, riconoscimenti, promesse, indicazioni, aiuti ecc.
In assenza di pressioni sociali si muore, prima mentalmente, poi fisicamente, perché la vita di un essere umano è fondata sulle interazioni sia fisiche che simboliche con i propri simili, è da esse stimolata e attivata, e grazie ad esse può svilupparsi ed evolvere.
Il bisogno di pressioni sociali è collegato al bisogno di interazione in quanto la pressione sociale si esercita attraverso un’interazione, ovvero uno scambio di transazioni simboliche o fisiche, e d’altra parte le interazioni servono a scambiare le pressioni sociali regolatrici di cui l’uomo ha bisogno.
Purtroppo, però, le pressioni sociali possono consistere anche in violenze fisiche e verbali, come aggressioni, percosse, ferite, offese, minacce, imposizioni, ricatti, costrizioni, asservimenti, punizioni di qualsiasi tipo ecc. oppure possono convogliare richieste di servizi che non saranno ripagati. Perciò le pressioni sociali possono essere svantaggiose o far paura.
Il destino dell’uomo è dunque quello di districarsi tra il bisogno e la paura delle pressioni sociali, motivazioni positive e negative che possono escludersi a vicenda paralizzando la persona.
Per non restare intrappolati nel conflitto tra bisogno e paura degli altri, conviene prima di tutto considerare che ogni essere umano è un potenziale amico, benefattore o fonte di piacere ma anche un potenziale nemico, malfattore o disturbatore, e che va “rispettato” come tale, evitando di dividere irrimediabilmente gli altri in amici o nemici, buoni o cattivi.
Inoltre, conviene imparare a negoziare consapevolmente ed esplicitamente la soddisfazione dei bisogni propri e altrui con i possibili interlocutori, tenendo conto delle pressioni sociali positive e negative che possono prodursi da un eventuale rapporto.