Un momento di felicità
Per avere un momento di felicità bisogna dimenticare i dolori passati e quelli futuri.
Per avere un momento di felicità bisogna dimenticare i dolori passati e quelli futuri.
Chi non ha più voglia di giocare ha rinunciato alla felicità. Il problema è trovare un gioco che piaccia anche ai propri interlocutori.
Per essere felici è necessario sapere (o illudersi) di essere compresi, accettati, assolti, approvati, amati da almeno una persona amata.
La felicità dipende in gran parte da cosa ci aspettiamo dagli altri, e il comportamento degli altri verso di noi dipende in gran parte da cosa ci aspettiamo da loro.
Come ho detto altrove, a me interessa soprattutto indagare le dinamiche interpersonali, specialmente in caso di conflitti. La mia idea è che le vere motivazioni da cui dipendono le interazioni tra persone sono rimosse (in …
La felicità di una persona dipende dalla qualità delle sue interazioni col resto del mondo, qualità che dipende a sua volta dalla qualità della sua visione del mondo. Pertanto, per essere più felici, dobbiamo migliorare …
La felicità è l’effetto temporaneo dell’avverarsi dei propri desideri o dell’illusione che essi stiano per avverarsi.
La felicità è direttamente proporzionale all’illusione di essere tutti uguali, tutti uniti, tutti amanti gli uni degli altri, e tutti vittoriosi su coloro che non fanno parte di questa unione.
Una felicità dura finché durano le relazioni (reali o illusorie) che la sostengono.
Credere alle stesse false promesse di felicità è un fattore di coesione sociale, di condivisione, di unione, e in quanto tale è un fattore di felicità.
Come diceva Stendhal, la bellezza è una promessa di felicità. Purtroppo è una promessa spesso non mantenuta.
Nulla ci rende più felici che la sensazione di essere uguali e uniti agli altri. Per questo tendiamo a illuderci e a illudere gli altri che siamo veramente uguali e uniti, e a tale scopo …
Sono felici i momenti in cui cui ci si sente uguali e uniti agli altri. Purtroppo quei momenti sono fugaci perché presto torna la percezione conscia o inconscia delle differenze e della competizione interpersonale.