Feste vecchie e nuove

Feste vecchie e nuove

Noi umani abbiamo bisogno di feste, intese come riti sociali, ovvero come manifestazioni e conferme di appartenenze e identità comuni, ovvero di una unione.

Affinché una festa sia possibile e raggiunga il suo scopo, è necessario che i partecipanti abbiano certe cose in comune, che si sentano simili e uniti in certi aspetti. Come, ad esempio, il rispetto di certe tradizioni.

Al giorno d’oggi, in cui quasi tutte le tradizioni e tutti i valori sembrano volgere al termine, abbiamo bisogno di nuove feste, ovvero di nuovi valori, nuove appartenenze e nuove identità.

Se io dovessi scegliere il valore a cui dedicare una nuova festa, questo sarebbe la ragione, ovvero la razionalità.

Tuttavia molti temono la razionalità, perché essa dipende dall’intelligenza logica, e questa è distribuita in modo diseguale in ogni popolazione, determinando delle gerarchie intellettuali, e quindi delle disuguaglianze.

Di conseguenza, una festa della ragione può interessare solo le persone più intelligenti, e non le masse, la cui intelligenza è per definizione “mediocre” Infatti le persone mediocri non sono disposte ad ammettere la propria inferiorità intellettuale rispetto a qulle persone più intelligenti.

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