Il bisogno nevrotico di restringere la libertà altrui

Il bisogno nevrotico di restringere la libertà altrui

Uno dei più grandi problemi dell’umanità e la casua di tante tragedie è il bisogno e i continui tentativi (consci e/o inconsci), da parte di ogni essere umano, di limitare la libertà altrui adducendo giustificazioni più o meno mistificate e negando del tutto le reali motivazioni e intenzioni.

Per un essere umano la libertà costituisce una risorsa e un vantaggio competitivo e siccome viviamo in una società basata sulla competizione, se un individuo vuole essere più competitivo può agire in due direzioni: aumentare la propria libertà e/o diminuire quella degli altri.


Il bisogno che un individuo ha di restringere la libertà altrui aumenta nella misura in cui esso accetta di limitare la propria libertà per essere accettato dagli altri, per compiacerli o per obbedire a leggi e regole sociali scritte e non scritte, e nella misura in cui si sente più debole e meno dotato rispetto agli altri.

Ci sono tanti modi per limitare la libertà di un altro, per esempio: assoggettarlo, impoverirlo, limitare il suo territorio, imporgli certe regole morali e il rispetto di certe tradizioni o consuetudini, abituarlo a pensare in modo poco intelligente e poco creativo, ingannarlo, tenerlo all’oscuro di conoscenze che lo avvantaggerebbero, costringerlo ad assumere impegni contrattuali o morali ecc.

La questione è ulteriormente complicata dal fatto che la libertà costituisce un fattore moralmente responsabilizzante, nel senso che più si agisce liberamente e più si è considerati moralmente responsabili delle proprie azioni. Perciò, dal momento che l’uomo teme normalmente di essere accusato di immoralità dai gruppi a cui appartiene o vorrebbe appartenere, cercherà, per quanto gli è possibile, di dimostrare di non agire in piena libertà ma nel rispetto di norme, regole, doveri e impegni assunti esplicitamente o implicitamente. Ne consegue un’ipocrisia di fondo per cui le persone cercano di essere libere senza apparire tali, oppure rinunciano alla libertà in cambio dell’appartenenza sociale. Nel secondo caso subentra l”invidia, la gelosia e l’odio (consci e/o inconsci) nei confronti di coloro che invece non hanno rinuciato alla loro libertà, o lo hanno fatto in misura minore.

Vedi anche Utilità della psicologia.

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