Quando due persone si incontrano, ciascuna è guidata da due «direttori» che possono avere idee conflittuali su come interagire con la persona incontrata. Il primo direttore è l’inconscio, il secondo è l’io cosciente. Il direttore che prevale in caso di conflitto tra le rispettive volontà è solitamente l’inconscio.
La logica dell’inconscio è sostanzialmente emotiva, nel senso che esso comanda di assecondare le attrazioni e le repulsioni che si sono formate a seguito delle esperienze vissute; la logica dell’io cosciente dipende dalle conoscenze apprese riguardanti i rapporti interpersonali.
La logica razionale che io ritengo più efficace per determinare come intergaire con una data persona dipende dalle risposte alle seguenti domande:
- Cosa abbiamo in comune?
- Cosa abbiamo non in comune?
- Cosa le offro?
- Cosa le chiedo?
- Cosa mi offre?
- Cosa mi chiede?
In altre parole, le possibilità di cooperazione tra due persone dipendono da ciò che esse condividono e ciò che non condividono, e dall’incontro tra le domande e le offerte espresse esplicitamente o implicitamente da ciascuna di esse.