Vedendo qualcosa vedo inconsciamente anche me nell’atto di confrontarmi con quella cosa e le relazioni tra me stesso e la cosa stessa. Io, col mio comportamento, sono quindi sempre presente nel quadro risultante, che costituisce uno stimolo al mio comportamento successivo, volontario o involontario.
Più precisamente, un essere umano percepisce continuamente una forma, o configurazione, statica o dinamica, in cui è sempre presente anche se stesso in una certa relazione con le varie parti della configurazione. In altre parole, io mi vedo in relazione a ciò che vedo, e quindi sono sempre presente in ciò che vedo, cioè sono parte strutturale di ciò che vedo, e vedo anche il mio comportamento in relazione a ciò che vedo, ovvero il mio comportamento e i miei gesti sono parte della configurazione che percepisco momento per momento. A sua volta, la configurazione o situazione che percepisco momento per momento, di cui sono parte, costituisce uno stimolo, o feedback, che determina il mio comportamento successivo.
La determinazione del comportamento rispetto a ciò che si vede dipende da modelli di configurazione e relazione registrati nella mappa cognitivo-emotiva del soggetto come desiderabili o indesiderabili, imperativi o tabù, con i quali la percezione corrente viene continuamente confrontata.
La consapevolezza del meccanismo sopra esposto ci può aiutare ad analizzare e migliorare il nostro comportamento.