Cos’è l’essere?

Cos’è l’essere?

Il termine “essere” è problematico. Infatti la domanda “cos’è l’essere?” contiene due volte il verbo essere che, se non definito, rende indefinita la stessa domanda. Infatti io non conosco definizioni dell’essere che non siano tautologiche, quindi insignificanti.

Meglio allora chiedere: che “significa” “essere”? Infatti “essenza” e “significato” sono cose diverse, e a mio parere si può parlare solo di significato, perché l’essere è indefinibile. 

Dunque, per me, “essere” significa una serie di “cose”, tra cui interagire, appartenere, contenere, sentire, apparire, e somigliare, e il termine “essere” dovrebbe essere sostituito da tali parole ogni volta che sia possibile.

In altre parole il mio “essere” consiste nei modi in cui interagisco col resto del mondo, negli insiemi, gruppi, classi e categorie a cui appartengo, nelle cose che il mio corpo contiene (compresa la mia mente), nei sentimenti e nelle emozioni che provo, nei modi in cui appaio, e nelle cose a cui assomiglio.

Io sono dunque tutte queste cose, interdipendenti e in relazione le une con tutte le altre. A seconda del contesto, della direzione in cui rivolgo la mia attenzione, e dei miei fini, alcune mi sembrano più importanti di altre. Dunque sempre in senso relativo, mai assoluto.

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