Quando parliamo, usiamo troppo spesso il singolare al posto del plurale. Infatti diciamo più spesso amore che amori, religione che religioni, cultura che culture, potere che poteri, bellezza che bellezze, istinto che istinti e quando si usano certe parole come libertà, o salute, si intende più il significato al singolare che al plurale.
Lo stesso vale per le discipline di studio umane, come la filosofia, la psicologia, la sociologia, la storia, l’economia, la politica, la letteratura ecc. come se esistesse una sola filosofia, una sola psicologia, una sola storia, una sola letteratura ecc.
La realtà è tuttavia plurale, e quando si parla al singolare si intende solo una piccola parte di essa, un suo aspetto tra tanti altri. Inoltre, parlando al singolare astratto si generalizza e le generalizzazioni sono spesso improprie ed erronee.
Faremmo bene quindi a parlare più spesso di filosofie, psicologie, storie, religioni, libertà (al plurale), ecc. per non dimenticare la pluralità della realtà e delle visioni del mondo, e ricordarci che nessuno possiede la verità nella sua interezza.