Premessa sulla costituzione dell’essere umano e della sua mente
Io vedo l’essere umano come un organismo costituito da un complesso sistema di organi viventi (che io chiamo anche agenti) interconnessi e cooperanti attraverso lo scambio di sostanze chimiche, energie e informazioni. Tali scambi avvengono sia all’interno dell’organismo, sia con il mondo esterno, secondo programmi innati (cioè scritti nel codice genetico di ogni individuo) e acquisiti (come conseguenza delle particolari esperienze vissute da ciascuno). Tali scambi sono indispensabili per la vita e la riproduzione dell’Uomo.
Uno degli agenti più specifici che costituiscono l’Homo Sapiens, il più recente che si è formato durante la sua evoluzione e forse il più complesso, è l’io cosciente, Esso è al tempo stesso soggetto e oggetto della consapevolezza, delle percezioni, delle emozioni. dei sentimenti, della conoscenza e della volontà.
L’io cosciente corrisponde ad una piccola parte della mente, quella cosciente. Le altre parti possono essere raggruppate nel concetto di inconscio.
Autogoverno
L’attività fondamentale ed essenziale dell’io cosciente è l’autogoverno, cioè il governo, al livello più alto, dell’organismo di cui è parte. L’io cosciente non può esistere autonomamente in quanto la sua vita dipende totalmente da quella dell’organismo che è chiamato a governare. Ci sono infatti buoni motivi per ritenere che esso nasca con l’organismo e muoia con esso. In altre parole, direi che l’io cosciente è stato filogeneticamente prodotto dall’organismo per essere da lui governato ed ha motivo e ragione di esistere solo nella misura in cui riesce a svolgere efficacemente tale funzione. Vale a dire che l’io cosciente è al servizio dell’organismo, e non viceversa, anche se l’io cosciente è in grado di comandare alcune parti dell’organismo a cui appartiene, cioè i muscoli volontari.
Governando se stesso attraverso l’io cosciente, un individuo può, entro certi limiti ed in una certa misura, governare anche gli altri e l’ambiente che lo circonda. Perciò, per poter governare il più efficacemente possibile il mondo esterno (compresi gli altri), occorre saper governare se stessi in modo efficace.
I direttori motivazionali e il direttore generale
L’io cosciente, che io chiamo metaforicamente direttore generale (dell’organismo), non ha altro ruolo, funzione e fine che quello di trovare soluzioni per soddisfare il più possibile le esigenze di cinque agenti mentali inconsci (vedi nota) che presiedono ai bisogni primari e secondari (cioè innati e acquisiti) dell’individuo e alle strategie per la loro soddisfazione. Segue la lista degli agenti, che io chiamo metaforicamente direttori motivazionali, e delle loro aree di competenza e responsabilità:
- direttore della salute: salute fisica e mentale, alimentazione, evitamento del dolore, protezione, prevenzione, terapia, medicina, ambiente, inquinamento, clima, sopravvivenza, immortalità, spiritualità, DNA, emotività, mappa emotiva, empatia ecc.;
- direttore della comunità: interazioni, appartenenze, integrazione sociale, unioni, associazioni, alleanze, partecipazione, condivisione, famiglia, matrimonio, reputazione, solidarietà. cooperazione, amicizie, inimicizie, conformismo, ritualità, tradizioni, convenzioni, negoziazioni, gerarchie, giochi, puericultura, educazione, religione, etica, responsabilità, colpa, vergogna, onore, disonore, patria, lavoro, pace, guerra contro altre comunità ecc.;
- direttore del potere: libertà, competitività, creatività, immaginazione, conoscenze, abilità, intelligenza, sicurezza, aggressività, difesa, offesa, risorse materiali, economiche e mediali, sorveglianza e controllo degli altri, potere politico ed economico, sfruttamento, asservimento, privacy, status, successo, invidia, gelosia, dominio, possesso, guerra, armi ecc.;
- direttore dell’eros; sessualità, rapporti sessuali, innamoramento, amore erotico, erotismo, libido, intimità, riproduzione, pornografia, prostituzione, *filia ecc.;
- direttore della bellezza: fascino, incanto, ordine, armonia, arte, fotografia, musica, poesia, letteratura, romanzi, abbigliamento, make-up, profumi, arredamento, architettura, pulizia, purezza, estetica, gusto, umorismo, fantasia, chiarezza, semplicità, forma, struttura, affinità, continuità, novità, divertimento ecc..
Nota: questo raggruppamento dei bisogni umani in cinque categorie presiedute da “direttori” non ha un fondamento scientifico, ma costituisce una semplificazione di comodo per facilitare la comprensione dell’attività dell’io cosciente al fine di migliorarla. In realtà credo che il numero di agenti motivazionali sia molto maggiore e che forse essi non siano raggruppati, se non nella rappresentazione mentale che di essi una persona può avere.
Compiti, attività e strumenti del direttore generale
I direttori motivazionali sono connessi gli uni con gli altri e possono avere tendenze e comportamenti reciprocamente sinergici o conflittuali. Nei casi peggiori di conflitto, un direttore motivazionale può ridimensionarne, neutralizzarne o sopprimerne definitivamente un altro, con conseguenze più o meno gravi per la salute mentale e fisica dell’individuo, se ciò porta alla frustrazione prolungata o alla rimozione (in senso psicoanalitico) di un bisogno primario.
Dato che le esigenze dei direttori motivazionali sono spesso conflittuali, il compito principale del direttore generale è quello di risolvere i conflitti mediante compromessi e cercare di conciliare, armonizzare, censurare (quando occorre), promuovere e favorire le diverse esigenze, Tra l’altro egli dovrebbe valutare la relativa importanza, urgenza e validità dei vari bisogni e riconoscere quelli morbosi o superflui per censurarli quando possono nuocere alla soddisfazione di altri bisogni più sani ed importanti.
Per svolgere efficacemente il suo compito, il direttore generale deve saper ascoltare le esigenze dei direttori motivazionali, le quali non vengono espresse in modo esplicito ma attraverso emozioni, sentimenti e segnali più o meno intensi, tra cui attrazioni, repulsioni, piaceri, dolori, ansie, paure ecc. Inoltre deve avere una buona conoscenza della natura umana (propria e altrui) e delle situazioni correnti.
Il direttore generale può sviluppare le necessarie capacità e conoscenze attraverso vari mezzi come: conoscenza delle realtà altrui (esperienze, conoscenze, opinioni, sentimenti, gusti, mappe emotive, geni e memi), informazioni, percezioni, monitoraggio, ascolto, misure, dati oggettivi, statistiche, scienze naturali e sociali, ecologia, storia, logica, analisi, sintesi, studio, riflessione, introspezione, meditazione, pianificazione, organizzazione, amministrazione ecc.
Retribuzione del direttore generale
Il direttore generale viene premiato o punito in modo proporzionale al successo o insuccesso del suo operato, mediante il piacere e il dolore che verrà generato come conseguenza della soddisfazione o insoddisfazione dei vari bisogni dell’organismo.
Vedi anche Organigramma del mio autogoverno, e I miei direttori e l’interpretazione della loro volontà.