Quando vedo che a una persona piace una certa cosa che per me è insignificante, noiosa, repellente, irritante o dannosa, non penso che quella persona sia stupida, né cattiva, ma mi chiedo perché a quella persone piace quella cosa.
Ma è inutile chiederglielo, perché quasi nessuno sa perché gli piacciono le cose che gli piacciono.
Infatti qualcuno potrebbe rispondere: “mi piace perché è bella”, ma sarebbe una risposta per me insoddisfacente, che mi indurrebbe a chiedere: “perché la trovi bella?” o “perché ti piace ciò che è bello?”. E credo che quasi nessuno sappia rispondere a tali domande.
I gusti autentici non sono volontari, ma determinati da forze e logiche involontarie e inconsce, di cui siamo succubi, ovvero docili esecutori.
Una persona che può fare ciò che gli piace fare si crede libera, ma in realtà è serva di quelle forze e logiche che hanno determinato i suoi gusti, che quella persona è condannata a servire.