Rieducare la propria mente

Rieducare la propria mente

Può una mente rieducare se stessa? Non si può escludere.

Come può avvenire tale rieducazione? Credo che essa possa avvenire come quella iniziale, cioè attraverso una interazione tra l’io (cosciente) e l’inconscio, assumendo che l’io e l’inconscio si influenzino e si educhino reciprocamente.

Quale dovrebbe essere lo scopo di tale rieducazione? Facilitare, aumentare e migliorare la soddisfazione dei bisogni della propria persona, cioè essere più felici.

Cosa dovrebbe fare l’io per rieducare la propria mente, che è una cosa di cui esso stesso è parte? Penso che dovrebbe operare come segue.

In primo luogo l’io dovrebbe ascoltare i messaggi provenienti dall’inconscio, che esprimono i bisogni profondi della propria persona. Tali messaggi sono veicolati mediante i sentimenti di piacere e dolore, e di attrazione e repulsione associati a qualsiasi cosa percepita o pensata.

In secondo luogo l’io dovrebbe distinguere i bisogni sani da quelli malati, quelli innati da quelli acquisiti, quelli liberi da quelli inibiti o rimossi.

In terzo luogo l’io dovrebbe stabilire quali esperienze possono essere utili per potenziare i bisogni “buoni” e depotenziare quelli “cattivi”, e vivere tali esperienze tante volte quante servono per ottenere l’effetto desiderato.

Educare la propria mente è come imparare a suonare uno strumento musicale: bisogna ripetere gli esercizi finché l’esecuzione della musica diventa automatica.

Facile a dirsi, difficile a farsi senza l’aiuto di qualcun altro.

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