La nostra civiltà è per lo più schizofrenica a causa di un “doppio vincolo” in cui da una parte essa richiede che le persone si comportino tra loro con rispetto, cooperazione, amore e solidarietà; dall’altra richiede che questo comportamento sia spontaneo, ovvero non calcolato né ragionato, né analizzato, né discusso, né negoziato esplicitamente, né prima, né durante, né dopo l’interazione.
Risultato è che il comportamento umano è normalmente disastroso nel senso che, non avendo gli strumenti intellettuali per verificare la correttezza ovvero la bontà del proprio comportamento, ognuno crede di comportarsi correttamente e non si mette in discussione sia perché ciò nuocerebbe alla sua spontaneità (che è considerata un valore assoluto e irrinunciabile), sia perché richiederebbe abilità razionali che nessuno gli ha mai insegnato.
Di conseguenza, ci si continua a fare del male reciprocamente, non ci si rispetta, si fa fatica a comprendersi e a cooperare, ci si fraintende, si divorzia e ci si isola.
Per guarire da questa diffusa schizofrenia bisognerebbe smetterla di elogiare solo la spontaneità, l’empatia, la leggerezza, la naturalezza nei rapporti umani e cominciare ad apprezzare anche l’uso della ragione nelle interazioni, e a fare metainterazione, ovvero a discutere e negoziare esplicitamente modalità, scopi, proprietà e limiti dell’interazione stessa.
E’ in tal senso che si è sviluppata la scuola psicologica di “Palo Alto” tra i cui autori spiccano i nomi di Gregory Bateson e Paul Watzlawick.