Tra i diversi significati del termine “umore” c’è quello di “stato d’animo”, vale a dire un sentimento caratterizzato da un certo grado di allegria o tristezza, timore o tranquillità, eccitazione o noia, ecc.
Il collegamento lessicale tra umore e umorismo non è casuale, ma esprime la capacità di un fatto umoristico (battuta, immagine, episodio teatrale ecc.) di influenzare l’umore di chi vi assiste.
In tal senso definirei l’umorismo di una situazione, rappresentazione, evento o processo qualsiasi, come la sua capacità di provocare bruschi cambiamenti di umore nello spettatore, da un umore più “scuro” (tristezza, timore, noia, ecc.) a uno più “chiaro” (allegria, tranquillità, entusiasmo, ecc.).
Tali cambiamenti possono essere distribuiti nel tempo in vario modo. Per esempio ci può essere una situazione in cui per un certo tempo non è chiaro se ciò che sta avvenendo sia serio o scherzoso, se sia qualcosa di cui ci si debba empaticamente preoccupare o qualcosa di emotivamente insignificante, fino al momento inatteso della battuta in cui si passa bruscamente dalla preoccupazione al rilassamento della tensione.
In altri casi il capovolgimento è preceduto da una lunga narrazione di umore “scuro”, senza alcuna ambiguità o segnale che possa far prevedere il futuro ribaltamento dell’umore.
Direi dunque che l’umorismo è l’arte di suscitare nello spettatore un umore incerto, ambiguo, o neutrale, con o senza qualche indizio del fatto che prima o poi arriverà il colpo di scena che annullerà improvvisamente ogni tensione, tristezza, timore o noia.
In un certo senso l’umorismo è anche un gioco, in cui si simulano situazioni serie e scherzose, dove però il confine tra il serio e lo scherzo è mobile e/o nascosto.
La risata fragorosa può essere allora considerata la manifestazione facciale e “pneumatica” di un brusco capovolgimento di umore nel senso del rilascio di una tensione, mentre il sorriso può denotare la disponibilità a scherzare e a giocare con i significati dei gesti e delle parole, e l’assenza di ogni timore, diffidenza e ostilità. In tal senso mi sembra evidente che l’umorismo faciliti le interazioni umane.