Sul declino della società occidentale

Sul declino della società occidentale

[Introduzione al caffè filosofico del 27/1/2022 sul tema “Il declino della società occidentale”]

In che senso la cosiddetta società “occidentale” (di cui noi italiano facciamo certamente parte) sarebbe in declino? Forse in senso civile, politico, morale? Oppure nel senso di un’egemonia politica ed economica rispetto ad altre società, con particolare riguardo a quelle dell’est asiatico? Forse i due sensi sono correlati.

Paradossalmente, l’inizio del declino, in quanto percepito come tale dalla maggior parte della popolazione occidentale, ha coinciso, a mio avviso, con la caduta del muro di Berlino, cioè con la fine della guerra fredda tra capitalismo e comunismo, e la vittoria schiacciante del primo sul secondo. Forse prima di allora il comunismo sovietico era visto da molti come ostacolo e minaccia per il progresso umano, quindi come ostacolo esterno, come comune nemico.

Oggi dobbiamo ammettere che gli ostacoli al progresso non erano solo esterni ma anche interni alla nostra società occidentale, la quale è essenzialmente capitalistica.

Qui dovremmo fare attenzione a non cadere nell’errore opposto, vale a dire che non dovremmo vedere semplicemente nel capitalismo la causa del nostro declino. Sì, perché il capitalismo non è solo una causa di certe conseguenze, ma anche una conseguenza di certe cause che forse non abbiamo indagato abbastanza.

Infatti, ammesso che si possa considerare il capitalismo come causa principale del nostro declino, dobbiamo chiederci chi voglia il capitalismo stesso, perché non siamo stati capaci finora di farne a meno e se sia sostituibile con altre forme di economia e di politica. Oppure se non possiamo fare altro che regolarlo per moderarne gli effetti.

D’altra parte, il capitalismo c’era ben prima dell’inizio del nostro declino, e credo abbia contribuito al progresso della nostra società non solo in senso economico, ma anche civile, politico e morale, se confrontiamo il mondo capitalista con quello pre-capitalista. 

Allora chiediamoci perché oggi il capitalismo non sembra più in grado di produrre progresso civile. 

Credo che la risposta sia da ricercare non nella natura intrinseca del capitalismo stesso, ma nelle condizioni al suo contorno, e, paradossalmente, nel maggiore benessere materiale e morale che esso ha portato, oltre alla sovrappopolazione, alla concorrenza tra paesi sviluppati e paesi in via di sviluppo, e alla impossibilità di continuare una crescita illimitata, a causa dei danni ecologici, e del tendenziale esaurimento delle materie prime e dei beni agricoli, ittici e forestali.

Se osserviamo il problema del declino dal punto di vista morale, ovvero da quello della felicità delle persone, non possiamo tuttavia ignorare la correlazione tra il benessere materiale e quello morale, e il fatto che l’uomo è tanto più aggressivo ed egoista quanto minore è la disponibilità di risorse, cioè quando non ve ne sono a sufficienza per tutti.

Altre cause del declino possono essere cercate nell’infiacchimento morale delle masse dovuto al notevole aumento del benessere e della libertà (sia materiale che morale), e alla perdita di autorevolezza delle autorità intellettuali e morali precedenti, che non sono state sostituite da nuove, considerate più autorevoli.

Tali cause hanno a loro volta, a mio avviso, causato un notevole disimpegno politico e morale. In aggiunta, a causa del progresso tecnologico, abbiamo sempre meno bisogno del contatto diretto e immediato con altre persone. Ciò, a sua volta, ha diminuito il senso di appartenenza sociale (sebbene costituisca comunque un bisogno primario di ogni umano). In sintesi, l’individualismo prevale sempre più rispetto al comunitarismo.

I cambiamenti sopra menzionati costituiscono condizioni totalmente nuove, non prevedibili e non previste dagli intellettuali del passato. Per rimediare al declino che esse comportano occorrono quindi, amio avviso, una nuova filosofia e una nuova psicologia adatte ai tempi attuali.

Quali modelli di sviluppo e di cambiamento dovremmo seguire? Per ora nessuno, in quanto i modelli alternativi sono, a mio avviso, ancora tutti da inventare. Infatti mi pare che gli intellettuali del momento si limitano ad analizzare le cause del declino della nostra società ma non indicano soluzioni pratiche, al di là di tiepidi auspici e vaghe speranze.

2 commenti

  1. Paolo

    A mio avviso il declino non viene dal crollo del muro di Berlino che indica solo il declino di un’ideologia. Il declino viene dall’invecchiamento della società occidentale rispetto ai continenti emergenti (africa e Asia). Oggi i paesi con crescite superiore al 5 crescita sono tutti in Asia e Africa. Per avere un idea l’età media dell’Africa subsariana è 19,5 anni dell’Europa 45 circa. Siamo vecchi e poco vogliosi di metterci in gioco. Con un gran numero di pensionati e anche questo non aiuta…

    1. Grazie Paolo. Mi chiedo allora come sarebbe la nostra società se il numero medio di figli per ogni coppia fose tre o quattro volte maggiore di quello attuale. Basterebbe questo a rinvigorire in senso intellettuale e morale la nostra civiltà?

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